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XXI Settimana della Lingua Italiana nel Mondo – “Dante, l’italiano”

Dante è considerato il padre della lingua italiana soprattutto per aver proposto l’uso del “volgare illustre” come lingua d’uso letterario nel De vulgari eloquentia.

Tuttavia, oltre ad avviare la moderna dialettologia, Dante anticipa lo strutturalismo linguistico. Il “sole nuovo, lo quale sorgerà dove l’usato tramonterà” è stato e continua ad essere una realtà ed ha illuminato la Commedia fin dall’inizio. Ma in che lingua si esprimono i personaggi del poema sacro? Una domanda pertinente, se si esaminano passaggi come quello di Beatrice (Inferno II, 57), Cacciaguida (Paradiso XVI, 33) e Adamo (Paradiso XXVI, 137).

E la risposta si può trovare in un’analisi svolta dal punto di vista della filosofia del linguaggio, in ciò che si può definire “la lingua del sogno”.

Josè Blanco Jiménez è dantologo, Membro Benemerito della Società Dantesca Italiana, Dottore in filosofia e materie letterarie presso l’Università di Firenze, professore dell’Università di Santiago del Cile.

la lengua nacional y la lengua del sueo

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura